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il problema delle liste di attesa tra il decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124 e decreto legge 7 giugno 2024, n. 73

Il problema delle liste di attesa tra il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n. 124 e Decreto Legge 7 giugno 2024, n. 73

IL PROBLEMA DELLE LISTE DI ATTESA TRA IL DECRETO LEGISLATIVO 29 APRILE 1998, N. 124 E DECRETO LEGGE 7 GIUGNO 2024, N. 73

Il diritto alla salute, per quanto bene giuridico tutelato dalla Costituzione italiana all’art. 32 c. 1, da lungo tempo risente, nella sua effettiva attuazione, del problema delle liste d’attesa. Le prenotazioni sanitarie effettuate dai cittadini, su prescrizione medica o spontaneamente, vengono infatti ordinate per mezzo di una scala prioritaria determinata a livello regionale, che obbliga tutte le AULSS presenti sul territorio. Tuttavia, non di rado accade che le tempistiche fissate in base al codice di priorità non vengano rispettate, originando lunghe liste d’attesa, con conseguenti disagi e proteste degli utenti, che versano in condizioni di più o meno urgente necessità di cura.

Nel tentativo di ovviare a tali disfunzioni, ormai croniche, già nel 1998 il Legislatore (Governo Prodi I) ritenne opportuno dotarsi di uno strumento legislativo semplice quanto discusso, il Decreto Legislativo 29 aprile 1998, n. 124[1], che all’art. 3 c. 13 stabilisce che, con riguardo alle prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio ed a quelle specialistiche erogate in regime ambulatoriale e ricovero diurno finalizzato ad accertamenti diagnostici, quando i tempi di attesa sono superiori a quelli stabiliti dalla Regione, il paziente può̀ richiedere che la stessa prestazione sia fornita in regime di intramoenia e senza costi aggiuntivi rispetto al ticket previsto.

La previsione normativa, tuttora vigente, non va esente da problemi di applicabilità, tenuto conto che la spese sanitaria costituisce una voce ingente del bilancio regionale, ma non sempre sufficiente a far fronte al fabbisogno effettivo, e l’applicazione del Decreto Legislativo in questione comporterebbe un ulteriore aggravio di costi per il Servizio Sanitario.

Su queste premesse il Parlamento ha definitivamente approvato, lo scorso 24 luglio, il Decreto Legge 7 giugno 2024, n. 73[2], recante misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie con cui si istituisce la Piattaforma nazionale delle liste di attesa, che dovrebbe monitorare e armonizzare le diverse piattaforme delle lista di attesa relative a ciascuna Regione; si prevede la creazione del Centro unico prenotazioni, che dovrebbe offrire la possibilità di accedere più rapidamente agli erogatori di servizi sanitari pubblici e privati convenzionati; per le viste ambulatoriali e gli esami diagnostici si determina l’apertura delle apposite strutture anche nei giorni di sabato e domenica.

Tali provvedimenti, se risulteranno validi alla prova dei fatti, potrebbero costituire un valido strumento per armonizzare e implementare il funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale, senza prevedere ulteriori costi per le Regioni, garantendo così i principi di economicità e buon andamento, previsti tanto dall’ordinamento nazionale che da quello europeo.

Per approfondire:

[1] https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998-04-29;124

[2] https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=123639

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